Il cambiamento del viso e del sorriso in seguito alle protesi fisse su impianti.

Come è arrivata la paziente dall’Italia a curarsi i denti in Moldavia

Maria Paola, insieme a suo marito, hanno scoperto della nostra clinica tramite un altro paziente di nome Angelo – un loro concittadino che ha raccontato della sua esperienza con noi.

La paziente si è messa in contattato con noi e ci ha inviato la sua radiografia per ricevere un preventivo dentale in anticipo.

Dalla radiografia possiamo notare che alla paziente non è rimasto neanche un dente. Tuttavia, la quantità di osso (almeno in altezza) ci permetterebbe l’inserimento degli impianti per realizzare un trattamento FISSO.

Avendo molta fiducia nella recensione verbale dell’amico ed essendo piacevolmente sorpresi dal costo del trattamento, i coniugi hanno deciso di fare anche loro un viaggio in Moldavia.

Piano di trattamento confermato

Al loro arrivo nella nostra clinica, si è fatta la tomografia tridimensionale per analizzare la quantità d’osso presente.
La nostra preoccupazione più grande era che la paziente portava la protesi provvisoria da molto tempo. Le protesi totali mobili sono state realizzate in resina rigida. Appoggiando sulla gengiva e sull’osso del paziente, queste possono farlo assottigliare sia in spessore che in altezza. Maria Paola è una dei pochi pazienti con edentulia totale che ha avuto la fortuna che l’osso della mascella si conservi in buone condizioni. Pertanto, abbiamo confermato la possibilità dell’inserimento degli impianti senza aggiunte ossee significative. Si è intervenuto solo con pochi granuli di osso artificiale per correggere il livello dell’osso in alcuni punti della mascella superiore. E’ stata inoltre confermata la possibilità di realizzare il trattamento in 2 fasi. Nel suo caso il trattamento presupponeva una riabilitazione completa su 6 impianti per mascella: tecnica All On 6.

Protesi mobile e una visita aggiuntiva.

Sebbene il nostro protocollo di lavoro offriva la possibilità di un ponte provvisorio FISSO, la paziente ha dovuto rifiutare per motivi finanziari. La paziente ha deciso di armarsi di pazienza e continuare a portare le sue vecchie protesi durante il periodo di osteointegrazione (così si chiama il processo di “crescita e adesione” dell’osso con l’impianto).

Tuttavia, su nostra ulteriore raccomandazione, Maria Paola è stata d’accordo di fare un altra visita per l’installazione delle “viti di guarigione”. Sono delle piccole viti che hanno il compito di cicatrizzare la gengiva nei punti di accesso all’impianto.

Pertanto, le viti di guarigione sono state posizionate sopra gli impianti 2 mesi prima della fase definitiva. Una volta installate le viti di guarigione, le protesi mobili diventano praticamente inutilizzabili. Queste possono essere messe in bocca, ma, di solito, non reggono più così bene e servono praticamente soltanto per sorridere.

Le protesi mobili con le quali è venuta la paziente. Non sono per niente male, ma non erano comode

Il giorno dell’impronta, nella terza fase del trattamento, la gengiva era cicatrizzata in totalità e pronta per le impronte.

Il risultato finale

Entrambi i ponti sono stati realizzati in ceramica su una base metallica (metallo-ceramica). I ponti sono stati fissati tramite il metodo di avvitamento, utilizzando gli accessori MUA dritti, che nel sistema degli impianti Alpha Bio sono chiamati TCT. MUA (multi unit abutment) sono raccomandate per l’avvitamento dei ponti lunghi su impianti senza pressione.

TCT sono un paio di volte più economiche rispetto ai MUA angolati. In questo caso, la posizione degli impianti era favorevole, ciò che ci ha permesso di fissare l’intera costruzione protesica finale utilizzando solo TCT. Ciò permise alla paziente di risparmiare notevolmente.

La paziente ha lasciato la Moldavia felice e sorridente. Poco dopo, Maria Paola e suo marito hanno diffuso ovunque nel villaggio, come una ragnatela, la loro meravigliosa esperienza dentale. Ora, sempre più concittadini, amici e parenti della paziente decidono di seguire il suo esempio.